Elena Zucchi

(biografia)

Non serve partire con i grandi classici, quello che conta è iniziare il prima possibile. Per la piccola Elena le  letture a casa della nonna Elda, dove passava l’estate nella campagna del Varesotto, furono anzitutto le riviste che trovava. Soprattutto “Confidenze” che proponeva storie romantiche e melodrammatiche, interpretateda eroine nelle quali una donna di quei tempi poteva riconoscersi e sviluppare il gusto per il dramma. 

Gli uomini della famiglia

Il padre Giancarlo è stato il primo ispiratore per l’invenzione di storie, in forma orale. Appassionato alpinista, voleva farne una scalatrice di vette internazionali come lui. Ma per Elena, il mare ha sempre vinto su tutto. Per convincerla a seguirlo, l’accorto genitore le affidava un tema narrativo da sviluppare in salita e raccontare in discesa. Per citare il famoso detto, c’è anche un terzo: il nonno paterno. Un personaggio istrionico e affascinante, rappresentate di tappeti senza patente, che girava Milano in tram  con i suoi borsoni ricolmi di mercanzia. Amante della letteratura, la sera leggeva alla nonna i classici in italiano e in francese mentre lei cucinava o cuciva. A lui, i temi che la nipote scriveva a scuola interessavano moltissimo, tanto da premiare, con ben cinquanta mila lire, quelli che lo emozionavano di più. 

La mamma

Figura di spicco della famiglia è stata anche la mamma Antonia, manager di Postal Market che girava il mondo per lavoro. Capitava che se ne stesse anche per venti giorni di fila in India o Cina, per poi tornare con valigie stracolme di regali esotici per Elena e il fratello Roberto, compagno di scorribande degli anni dell’adolescenza. Ed è proprio a seguito della mamma che Elena comincia a viaggiare, sviluppando una delle sue forti passioni che la porterà da adulta a zonzo per i continenti, con particolare interesse per i viaggi avventurosi, il  più affascinante dei quali è stata una spedizione etnografica in Nuova Guinea per la realizzazione di un documentario. Un piccolo gruppo di amici che ha attraversato in canoa il Sepik per due settimane, navigando di giorno e pernottando nei villaggi sperduti lungo il fiume.

Il quartiere Isola

Un altro elemento cardine per Elena, tanto da ambientarci il suo debutto letterario, è il quartiere Isola di Milano, dove è nata e sempre vissuta. Rione operaio e popolare alle origini, poi interessato dal fenomeno della gentrificazione, oggi è tra i fulcri della movida milanese ma capace di conservare la sua anima da “quartiere paese”che fornisce  un’appartenenza che non è solo sostegno ma identità. Un efficace antidoto al rischio del sentirsi omologati e apolidi nella propria città, straniati a casa propria. Qui i personaggi e i luoghi li puoi respirare ogni volta che esci di casa, soprattutto per chi è così  interessato alle storie, alle persone e alle vite che si compiono.

Gli studi

Il liceo classico, una laurea in Lettere Moderne con indirizzo in Comunicazioni Sociali, e poi un Dottorato in Psicologia la porta a intraprendere una carriera da ricercatrice, con Assunto Quadrio Aristarchi, allievo diretto di padre Gemelli, come mentore. Sono quelli, successivi alla laurea, anni davvero appassionanti: Quadrio è un ventre dove crescono persone, rapporti, libri, progetti e ricerche. Successivamente nasce in Elena un forte desiderio di immergersi maggiormente tra le persone, sostenendole nei loro contesti professionali di appartenenza. Frequenta la scuola di specializzazione di Massimo Bruscaglioni sulla formazione orientata all’empowermewnt e inizia un percorso in consulenza, In Risfor. Lascia la carriera universitaria in senso stretto, avviando però una collaborazione con la Facoltà di Psicologia dell’Università Bicocca, tuttora attiva. Nel  2000 è cofondatrice con Alessandra Pasinato di Sestante, network di professionisti specializzati in metodologie innovative di formazione e sviluppo del potenziale manageriale. 

Il lavoro

Per lavoro, sia quello universitario che di consulente, scrive articoli, saggi e libri. Ma è solo nel 2018 che comincia a cimentarsi seriamente nella scrittura narrativa grazie all’incontro con lo scrittore Raul Montanari e i suoi insegnamenti. Pubblica qualche racconto e nel 2020 risulta tra i vincitori del Premio Letterario Straparola con “Le case degli altri”. Nel luglio 2022 esce il suo primo romanzo, “Le scintille di Alma”, Arkadia Editore.

Durante il primo lockdown si certifica come volontaria  della Protezione Civile di Monza, dove le vengono affidate responsabilità e attività di risorse umane; successivamente entra a far parte anche del Nucleo Cucina.

Istruttrice certificata di Mindfulness presso Aim, pratica la meditazione vipassana con i maestri Corrado Pensa e Neva Papachristou e fa parte dell’A.Me.Co.